Secondo la medicina cinese, alimenti diversi hanno effetti diversi sul nostro equilibrio e quindi esistono cibi che riscaldano, che rinfrescano o che umidificano: che impatto hanno su di noi?
La medicina cinese guarda all’alimentazione con occhi particolari: non considera infatti le calorie o l’apporto di nutrienti (glutidi, lipidi, protidi…) dei diversi cibi, ma valuta invece l’effetto che hanno sul nostro organismo una volta introdotti. Se molti cibi hanno un basso impatto (ossia non spostano di molto il nostro equilibrio), ne esistono invece altri che hanno un’azione molto forte e che sono in grado di modificare il modo in cui stiamo sul medio periodo, nel bene e nel male.
In un articolo precedente ho già parlato degli alimenti umidificanti, che causano accumuli: puoi leggerlo cliccando qui. Oggi mi dedico invece agli alimenti riscaldanti, che hanno la capacità di influenzare al rialzo la nostra regolazione della temperatura corporea e di portare disturbi caratterizzati da manifestazioni di calore (bruciore, rossore, secchezza).
Che cosa significa alimenti riscaldanti?
Perché in medicina cinese diciamo che alcuni alimento sono cibi che riscaldano o che rinfrescano?
Nell’osservare l’azione dei cibi secondo la medicina cinese, uno dei parametri più importanti è la natura termica, ossia l’indicazione della capacità degli alimenti di influenzare il nostro equilibrio caldo-freddo.
Le nature termiche in medicina cinese sono cinque: calda, tiepida, neutra, fresca e fredda. Com’è intuibile, la natura termica neutra non modifica l’equilibrio termico del nostro corpo: secondo la medicina cinese (che dà grande valore all’equilibrio) i cibi con questa natura dovrebbero essere la base della nostra alimentazione.
E le altre quattro nature, invece?
- alla polarità più yin dello spettro troviamo gli alimenti che rinfrescano, ossia quelli con natura termica fresca e fredda
- alla polarità più yang dello spettro troviamo gli alimenti che riscaldano, ossia quelli con natura termina tiepida e calda
La natura fresca e quella tiepida sono abbastanza equilibrate, perché spostano relativamente di poco il nostro equilibrio termico, quella fredda e calda sono considerate “estreme”. Questo significa che gli alimenti con natura termica fredda e calda vanno consumati in quantità ridotte, come piccole aggiunte ai nostri pasti, soprattutto quando la stagione richiede un’azione opposta a quella di cui sono portatori.
Un esempio? D’inverno è meglio prestare molta attenzione gli alimenti con natura termica fredda (il nostro corpo ha bisogno di calore per combattere il freddo esterno), mentre d’estate succede lo stesso con gli alimenti con natura termica calda (abbiamo bisogno di rinfrescare per combattere il calore esterno).
Se ti interessa approfondire le diverse nature termiche, puoi leggere il mio articolo Perché gli alimenti possono alterare il nostro equilibrio termico?.
Quali sono i cibi che riscaldano?
Oggi ci occupiamo in particolare degli alimenti con natura termica tiepida e calda: ecco come riconoscerli.
Natura termica tiepida
Comprendono principalmente le carni rosse (esclusa quella di cavallo, la cui natura termica è fredda), alcuni cereali come i risi a chicco lungo e la quinoa, prodotti del mare come aragosta e gambero, acciuga, cappasanta e cozza, fra le verdure zucca e peperone (quet’ultimo vira verso il caldo, soprattutto se rosso), alcuni frutti come albicocca, pesca gialla, ciliegia, fico, dattero, frutta in guscio come noci, pinoli, pistacchi, tutte le spezie tranne zafferano (neutro), zenzero secco, pepe, peperoncino, cannella (vedi sotto), i formaggi di mucca, capra e pecora soprattutto se stagionati, il cioccolato, fra le bevande caffè d’orzo e vino.
Natura termica calda
Fra le spezie includono zenzero secco, pepe, peperoncino, cannella, fra le carni quella di agnello, pecora, capretto, capra, montone se preparata con cotture lunghe o alla griglia, fra le verdure il peperone rosso, fra le bevande caffè e superalcolici.
I cibi che riscaldano: quando sono nostri alleati
Come abbiamo detto, i cibi che riscaldano (soprattutto quelli con natura termica calda) hanno il potere di spostare il nostro equilibrio verso il caldo: sono quindi utili quando le temperature esterne sono basse o se abbiamo una situazione di freddo / mancanza di calore interna.
Le persone che rientrano in questa categoria hanno sempre freddo (anche quando la temperatura non è bassa) e sentono la necessità di coprirsi molto, sono solitamente pallide, stanche, si sentono più spossate dopo l’attività fisica, hanno bisogno di molte ore di sonno, soffrono facilmente di digestione lenta con gonfiore e sonnolenza dopo i pasti e di feci molli o diarrea.
In questo caso, può essere indicato (su una base di alimenti con natura termica neutra) evitare gli alimenti con natura termica fredda, ridurre quelli con natura termica fresca, aumentare quelli con natura termica tiepida e utilizzare quotidianamente piccole quantità di cibi che riscaldano a complemento dei piatti che si cucinano.
Quando i cibi che riscaldano sono nostri nemici…
Per chi non si trova in questa condizione, invece, utilizzare grandi quantità di cibi che riscaldano (soprattutto di quelli con natura termica calda) non è mai una buona idea.
Questo sul medio termine porta a uno sbilanciamento del nostro equilibrio termico verso il caldo, con la comparsa di segnali che ci fanno capire che il nostro organismo sta producendo troppo calore:
- segni di calore nello stomaco, come bruciore di stomaco, sete aumentata o di bevande fredde, fame eccessiva, afte in bocca, bruciore in bocca, gengive che sanguinano, alitosi, acne su viso e petto, calorosità, sudorazione
- segni di calore del fegato, come scoppi di rabbia, irritabilità, nervosismo, sonno disturbato, bocca amara, acne nella zona del mento, calorosità, sudorazione
- segni di calore nell’utero, come flusso mestruale abbondante o improvviso o prolungato, ciclo mestruale corto (meno di 25 giorni), perdite di sangue all’ovulazione
- segni di calore nel sangue, come orticaria, rash cutaneo, comparsa di pomfi, alcuni tipi di psoriasi, calorosità
- segni di calore che agita lo shen (componente mentale / psicologica / emotiva), come ansia, agitazione, incapacità di stare nel momento presente, difficoltà a dormire, calorosità, sudorazione
Un’alimentazione troppo riscaldante quindi è da evitare per tutte, ma in particolare per le persone che già presentano alcuni dei segni descritti sopra: proseguire con il consumo frequente dei cibi che riscaldano porterebbe a un peggioramento di queste problematiche.
Ci sono poi particolari momenti nella vita di una donna in cui è particolarmente importante introdurre con moderazione i cibi con natura tiepida e con estrema moderazione quelli con natura calda:
- primo trimestre di gravidanza: in questi mesi il radicamento dell’embrione / feto non è ancora solido e stabile. Il calore “fisiologico” è indispensabile per permettere lo sviluppo del feto, ma un calore eccessivo potrebbe essere controproducente. Secondo la medicina cinese infatti il calore ha la capacità di muovere, attivare e portare verso l’esterno (pensa a cosa succede quando metti un pentolino di acqua o di latte sul fuoco molto alto): un apporto eccessivo potrebbe quindi influenzare negativamente il processo di radicamento del feto e causare rischio di aborto.
- menopausa / premenopausa: soprattutto se soffri di vampate di calore, sensazione di calore al viso, sudorazione, mani e piedi caldi, irrequietezza, agitazione, difficoltà a riposare bene e secchezza, aggiungere ulteriore calore al tuo equilibrio in evoluzione è controproducente! Privilegia invece gli alimenti con natura fresca (su una base di cibi con natura neutra).
Francesca Cassini
La medicina cinese al femminile
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