La rabbia è un’emozione che tutte sperimentiamo nel quotidiano. È possibile gestire la rabbia e incanalarla diversamente? Ecco cosa suggerisce la medicina cinese.
Ogni volta che apro Facebook, leggo un quotidiano, accendo la televisione o ascolto semplicemente le conversazioni di chi è intorno a me, sull’autobus o per strada, vengo colpita da una caratteristica comune. Basta aspettare pochi minuti (a volte pochi istanti) per sentire pronunciare parole di rabbia o fare discorsi rabbiosi.
Non so se capiti anche a te, ma io trovo che sia una tendenza in continuo aumento. Questa cosa (che mi crea non poco disagio) mi ha fatta molto riflettere: perché accade? Possiamo fare qualcosa per invertire la tendenza?
Oggi ti scrivo le mie riflessioni sull’argomento, per capire insieme cosa sia la rabbia in medicina cinese, come sia possibile gestire la rabbia e come si possa incanalarla diversamente per trasformarla in qualcosa di costruttivo.
La rabbia in medicina cinese: quando tutto “va alla testa”
Come per tutte le cose, non è possibile gestire la rabbia senza comprenderne l’origine, i meccanismi e gli sviluppi.
Secondo la medicina cinese, quest’emozione è perfettamente fisiologica, così come le altre quattro emozioni di base. Si tratta infatti di un normale movimento del nostro Qi (“energia”) che si sposta rapidamente verso l’alto a seguito di stimoli concreti o emotivi: una reazione perfettamente regolare.
Perché dico che si tratta di un movimento del Qi verso l’alto? Prova a pensare a quali sono le tue reazioni quando ti arrabbi:
- “ti va il sangue alla testa” (detto popolare)
- senti calore al viso
- il tuo viso diventa rosso
- i tuoi occhi possono diventare rossi
- puoi sentire un ronzio alle orecchie
- molto probabilmente ti viene da stringere i denti
- il tuo sguardo diventa “tagliente” e “fulmini” l’oggetto della tua rabbia con lo sguardo
- senti la rabbia soprattutto nel torace
Tutte queste manifestazioni indicano un movimento del tuo Qi (“energia”) verso l’alto in risposta agli stimoli che percepisci come causa della tua rabbia. In particolare, sono interessati gli occhi, che secondo la medicina cinese hanno un legame particolare con il Fegato.
Quest’organo infatti è il più legato all’emozione della rabbia. Quando la rabbia è fisiologica, è fegato ne beneficia, perché questo movimento verso l’alto ne sostiene il dinamismo. Ma quale rabbia è fisiologica?
Secondo la medicina cinese, lo è quella che:
- è di breve durata
- è di intensità equilibrata
- riusciamo a vivere, sentire, accettare, accogliere dentro di noi senza repressioni o censure
- non è continuamente (quotidianamente) presente nella nostra vita
Come spiego più in dettaglio nel mio articolo Emozioni in medicina cinese: quando il troppo stroppia, che ti invito a leggere per capire meglio, se la rabbia non rispetta queste caratteristiche diventa una potenziale causa di disequilibrio in primis per il Fegato e a seguire per tutto il nostro organismo.
“Una volta venni a sapere che la città di Ben Tre, una città di trecentomila abitanti, era stata bombardata dall’aviazione americana solo perché alcuni guerriglieri erano scesi in città e avevano cercato di abbattere gli aeroplani americani. I guerriglieri non ebbero successo, e dopo quel tentativo se ne andarono. E la città fu distrutta. In seguito il militare che si era reso responsabile di ciò dichiarò che aveva dovuto distruggere la città per salvarla. Ero molto arrabbiato.
Ma a quel tempo ero già un praticante, un solido praticante. Non dissi nulla, non feci nulla, perché sapevo che agire o dire cose mentre si è arrabbiati non è saggio. Può creare molta distruzione. Tornai a me stesso, riconoscendo la mia rabbia, abbracciandola, e guardai profondamente nella natura della mia sofferenza.”
Thich Nhat Hanh – Conferenza alla Riverside Church (New York), 25/9/2011
Gestire la rabbia: lo “sbuffo” della pentola a pressione
Molto spesso nelle nostre vite la rabbia non nasce veramente da fattori esterni a noi (es. un avvenimento, il comportamento di una persona…), ma siamo piuttosto noi a reagire in modo rabbioso a qualunque stimolo, anche il più blando.
È per questo che la medicina cinese definisce le emozioni “cause interne di disarmonia”: si tratta infatti di reazioni che dipendono strettamente dal nostro equilibrio più che da fattori esterni.
Hai mai fatto caso a come le persone reagiscano in modo diversissimo davanti allo stesso fatto?
- C’è chi ha un incidente stradale e si arrabbia (con se stessa, con l’altra persona coinvolta, con chi gestisce la strada…)
- chi ha paura (perché si sarebbe potuta fare male o perché potrebbe ricapitare)
- chi rimugina (rivivendo mille volte il fatto nella propria mente, ripensando a come sarebbero andate le cose se…)
- chi si rattrista (per il danno alla macchina, per i soldi spesi)
- chi ci ride sopra scherzando anche in maniera troppo ridimensionante
La stessa cosa vale nello specifico per la rabbia: nel 99% dei casi nasce da noi, da una nostra dinamica interna. La “causa accidentale” può essere qualunque cosa: in un certo senso, aspettavamo solo di esplodere.
Questo “effetto pentola a pressione” è facilmente spiegabile in medicina cinese, proprio grazie alle caratteristiche del Fegato. Quest’organo infatti si occupa di permettere la libera circolazione del Qi (“energia”) a tutti i livelli (fisico, funzionale, emotivo / mentale / psicologico): è una specie di spazzaneve che libera le strade del Qi da ogni ostacolo.
Quando qualcosa ne blocca l’azione, la sua reazione è quella di spingere ancora di più per superare l’ostacolo: immagina lo spazzaneve che rimane bloccato da un cumulo gigante di neve e inizia a spingere con il motore al massimo per spostarlo. Questa situazione di blocco viene chiamata in medicina cinese “stasi del Qi del Fegato”.
A questo punto, gli esiti possibili sono tre:
- il blocco è troppo grande e lo spazzaneve (il Qi del Fegato) non riesce a rimuoverlo. Il motore torna al minimo, la strada rimane bloccata e tutte le attività rallentano perché le persone devono andare a piedi e sono depresse per la fatica (depressione e ipo attività da stasi del Qi del Fegato)
- il blocco può essere rimosso: la circolazione ritorna normale e le auto possono continuare a passare senza problemi (fisiologia)
- il blocco oppone moltissima resistenza, il motore dello spazzaneve si surriscalda (stasi del Qi del Fegato che produce Calore) e lo spazzaneve riesce a spostare un po’ il cumulo in avanti, guadagnando un po’ di spazio. Il blocco però ancora resiste e il processo va avanti allo stesso modo (stasi – Calore – liberazione – stasi – Calore – liberazione – stasi…) finché il motore non prende fuoco, la neve si scioglie, gli alberi vicini iniziano un piccolo incendio e la situazione degenera (Fuoco del Fegato) fino a quando non si riesce a spegnere il fuoco, rimuovere lo spazzaneve, liberare la strada e riprisitinare la circolazione
Gestire la rabbia: eliminare gli ostacoli
La situazione n. 3 è quella che più di frequente porta agli scoppi di rabbia. Quando il nostro Qi è bloccato e il Fegato si attiva per liberare le sue vie di scorrimento, se il blocco è troppo forte causa un effetto di stasi e “compressione”.
È come se la nostra pressione interna aumentasse e lo scoppio di rabbia fosse l’unico modo di liberarci con uno “sbuffo di vapore” che ci impedisce di esplodere veramente.
Anche se si tratta di un meccanismo di autoprotezione, però, non significa che sia salutare: gli scoppi di rabbia ripetuta spingono di continuo il nostro Qi verso l’alto e questo può portare nel tempo disturbi di vario genere (leggi il mio articolo Emozioni in medicina cinese: quando il troppo stroppia per saperne di più).
Qual è la soluzione per evitare questo circolo vizioso e gestire la rabbia? Una sola: eliminare gli ostacoli che bloccano il flusso del nostro Qi (“energia”) e imparare ad abbracciare la nostra rabbia, non identificandoci con questa emozione, ma osservandola (come dice la tradizione taoista) “dal nostro centro”. Reprimere la rabbia infatti servirebbe solo a creare più stasi e a rendere il prossimo sbuffo ancora più devastante!
Quali sono gli ostacoli principali allo scorrimento libero del nostro Qi? Anche se l’alimentazione può essere una concausa (per un eccesso di cibi umidificanti o di alimenti dal sapore acido, che astringe e blocca), le ragioni principali sono l’assenza di attività fisiche e gli aspetti emotivi / psicologici / mentali (Shen) legati al Fegato.
Per mantenere libera la circolazione del Qi, è quindi importante una buona attività fisica, commisurata ovviamente al proprio stato individuale. Questo significa che non esiste un’attività giusta per tutte, ma piuttosto giusta per ognuna.
Camminata, corsa, nuoto, arrampicata, yoga, pilates, classi di esercizi di bioenergetica, ballo o attività della tradizione cinese come taijiquan e qigong sono tutti ottimi modi per promuovere la circolazione del qi, diminuendo la “pressione interna” e aiutandoti a gestire la rabbia.
Un altro passo importante consiste nel prendere distanza dalla propria rabbia, per comprenderla, accettarla e allo stesso tempo ridimensionarla per quella che è. Ci sono tantissimi racconti nella tradizione orientale che parlano di come gestire la rabbia da questo punto di vista: ti lascio qui di seguito una storia zen tradizionale.
Vicino a Tokyo viveva un grande samurai, ormai anziano, che si dedicava a insegnare il buddismo zen ai giovani. Malgrado la sua età, correva la leggenda che fosse ancora capace di sconfiggere qualunque avversario.
Un pomeriggio, si presentò un guerriero, che era famoso perché usava la tecnica della provocazione: aspettava che l’avversario facesse la prima mossa e, vedendo i suoi punti devoli, contrattaccava con velocità fulminante.
Il giovane e impaziente guerriero non aveva mai perduto uno scontro.
Tutti gli allievi si dichiararono contrari, ma il vecchio accettò la sfida.
Si recarono tutti nella piazza della città e il giovane cominciò a insultare il vecchio maestro. Lanciò alcuni sassi nella sua direzione, gli sputò in faccia, gli urlò tutti gli insulti che conosceva, offendendo addirittura i suoi antenati. Per ore fece di tutto per provocarlo, ma il vecchio si mantenne impassibile. Sul finire del pomeriggio, quando ormai si sentiva esausto e umiliato, l’impetuoso guerriero si ritirò.
Delusi dal fatto che il maestro avesse accettato tanti insulti e tante provocazioni, gli allievi gli domandarono:
“Come avete potuto sopportare tante indegnità?”
“Se qualcuno vi si avvicina con un dono e voi non lo accettate, a chi appartiene il dono?” domandò il samurai.
“A chi ha tentato di regalarlo,” rispose uno dei discepoli.
“Lo stesso vale per l’invidia, la rabbia e gli insulti,” disse il maestro. “Quando non sono accettati, continuano ad appartenere a chi li portava con sé.”
Storia zen
Gestire la rabbia: la forza dell’albero che genera frutti e semi
Per comprendere come gestire la rabbia e trasformarla in una forza creativa, dobbiamo prima capire quali sono gli aspetti mentali / psicologici / emotivi (Shen) legati al Fegato che più sono legati alla presenza di blocchi per la circolazione libera del Qi (“energia”).
Il Fegato secondo la medicina cinese corrisponde all’elemento Legno: come l’albero infatti ama dispiegarsi liberamente in tutte le direzioni, crescendo, allargandosi, seguendo gli stimoli (luce, pioggia, vento…) che arrivano dall’ambiente e dalle circostanze.
L’albero non è soltanto l’emblema della crescita libera, ma contiene in sé una grande energia creativa: produce rami, foglie, gemme, fiori, per arrivare a fruttificare e a spargere quindi i suoi semi in giro.
Il Fegato nel nostro organismo fa la stessa cosa:
- promuove la libera circolazione del Qi in tutte le direzioni, eliminando gli ostacoli
- promuove la libera circolazione delle emozioni, che devono andare e venire senza intoppi e senza fermarsi troppo a lungo
- promuove il libero pensiero, le associazioni creative, la fantasia, l’essere fuori dagli schemi e il leggere fra le righe, l’intuitività
- promuove la capacità di fare sogni, progetti, di immaginare il futuro e ridisegnare il presente: è la pianta che, grazie al nutrimento della Terra (Milza), all’apporto dell’Acqua (Rene), al calore del sole (Fuoco, Cuore), alla potatura dei rami secchi (Metallo, Polmone) potrà spargere i suoi semi da cui prenderanno concretezza i progetti futuri
Quando nella nostra vita gli ultimi due aspetti sono minoritari, censurati, repressi o ostacolati, il Qi del Fegato va facilmente in stasi: ci ritroviamo intrappolate nel loop della pentola a pressione.
Per gestire la rabbia, quindi, è importante prendere di nuovo contatto con i propri aspetti di libertà, fantasia, creatività, progettualità libera.
Gestire la rabbia: riconoscere e incanalare la creatività
Cosa significa tutto questo? Non è sicuramente un invito a rivoluzionare la tua vita, mollando tutto e scappando dall’altra parte del mondo!
Si tratta piuttosto di un incoraggiamento a riconoscere in te queste parti e a cercare di capire come puoi prendere nuovamente contatto con loro portandole nel tuo quotidiano.
Non tutte le passioni, per fare un esempio, devono diventare un lavoro: possono trovare altri spazi nella nostra vita (hobby, volontariato, gioco con i figli…) o diventare qualcosa per il quale ritagliarti del tempo ogni tanto, da sola, con la famiglia o con gli amici.
Se avresti sempre voluto fare la scrittrice ma ti senti “incastrata” a fare la contabile, ad esempio, hai mai pensato che potresti ritagliarti un’ora a settimana per scrivere, senza interruzioni o disturbi? Con molti portali on line (es. Amazon) è possibile auto pubblicare qualunque opera, ricavandone i diritti d’autore. Una volta finito il tuo libro, potresti dedicare le tue energie creative a una pagina Facebook collegata, per cui scrivere contenuti nuovi ogni settimana.
Questo è solo un esempio, ma se ne potrebbero fare tantissimi… Se senti che questo argomento è importante per te, ti consiglio di leggere anche il mio articolo dedicato alla resilienza, ossia alla capacità di restare noi stesse pur cambiando forma per adattarci agli eventi: potresti trovare nuovi spunti per te.
E la medicina cinese?
Se vuoi un aiuto per attivare la tua capacità di gestire la rabbia e trasformarla in creatività, ti consiglio di provare alcuni trattamenti tuina o di agopuntura.
Una delle vie possibili è quella di lavorare sul sistema del Fegato, riequilibrandone le disarmonie e aiutando il suo Qi a circolare liberamente. L’altra possibilità è trattare il sistema dei meridiani luo, uno dei tanti dedicati alla protezione e al ripristino dle nostro equilibrio.
Gestire la rabbia per migliorare la sindrome premestruale
Uno dei risvolti meno piacevoli della stasi del Qi (“energia”) è la sindrome premestruale: quando il Qi del Fegato è bloccato nel suo libero movimento, anche l’Utero è coinvolto nella sua capacità di svuotarsi (lasciare andare il Sangue) senza problemi.
La difficoltà di circolazione del Qi del Fegato mostra i suoi effetti soprattutto nella settimana premestruale: se questo è anche un tuo problema, ti consiglio di leggere il mio articolo dedicato a potenzialità e creatività nella fase premestruale e la serie di tre articoli su disturbi e soluzioni per la sindrome premestruale (iniziando dal primo, che ti spiega tutti i meccanismi).
Se invece il tuo problema è il dolore mestruale, ti suggerisco di leggere il mio articolo su meccanismi e potenzialità della fase mestruale e a seguire quello dedicato al dolore mestruale da stasi del Qi.
In entrambi i casi, ecco come puoi iniziare a cambiare nella pratica i meccanismi energetici che ti portano a stare male in premestruo o durante le mestruazioni:
- Per iniziare dalle basi, prendendo consapevolezza e acquisendo strumenti semplici per regolare le energie del tuo ciclo mestruale puoi seguire i seminari online “Le Acque della Luna – Ciclo mestruale e mestruazioni in medicina cinese” e “Il ciclo delle trasformazioni – Cogli le energie delle quattro fasi”
- Per andare alla radice dei tuoi disequilibri energetici con un lavoro mirato e personalizzato puoi iniziare il percorso individuale on line “Ciclicità felice”
Francesca Cassini
La medicina cinese al femminile