Forse poche persone conoscono di nome la riflessologia auricolare, ma sicuramente molte hanno visto amici, parenti, colleghi o anche passanti con qualche cerottino color carne appiccicato al padiglione auricolare e magari si sono chieste perché.
L’applicazione di cerottini per stimolare l’orecchio si basa sulla tecnica della riflessologia auricolare, che è perfettamente integrata nella visione e nella pratica della medicina cinese, ma nasce dalle osservazioni e dallo studio del Dott. Nogier, vissuto in Francia nel XX secolo.
Questa tecnica si sta diffondendo sempre di più anche in Italia perché è estremamente efficace: vediamo punto per punto a cosa serve, come funziona, come è nata e quali sono gli aspetti a cui prestare attenzione.
La riflessologia auricolare in medicina cinese: che cos’è?
Come tutte le tecniche della medicina cinese, anche la riflessologia auricolare (e l’agopuntura auricolare, che lavora allo stesso modo ma utilizzando aghi) si basa su una visione olistica dell’essere umano.
Secondo la medicina cinese infatti il corpo umano è collegato da una serie di relazioni non solo anatomiche, ma anche funzionali, energetiche e di comunicazione “a distanza”. Uno dei sistemi base per queste relazioni è quello dei meridiani, vie di scorrimento preferenziale del qi (“energia”) e del sangue all’interno del corpo, che fanno circolare e distribuiscono nutrimento, comunicazione, energia, capacità di protezione.
Oltre a questo sistema “capillare”, la medicina cinese riconosce anche un’altra via di comunicazione e interazione a distanza: quella riflessologica. Migliaia di anni di studio e pratica (i primi testi scritti della medicina cinese risalgono al IV secolo a.C.) hanno evidenziato come alcune aree del corpo riflettano in piccolo tutto l’essere umano: il piede, la mano, l’addome, il viso, l’orecchio…
Agendo su zone specifiche all’interno di queste aree è quindi possibile ottenere un effetto su parti del corpo o funzioni localizzate altrove.
L’orecchio funziona proprio così: rispecchia in piccolo l’intero corpo umano ed è quindi utilizzabile per inviare stimolazioni e segnali a distanza alle parti su cui si vuole lavorare.
Quando parliamo di riflessologia auricolare intendiamo quindi l’utilizzo di tecniche diverse (massaggio manuale o con piccoli strumenti, agopuntura, cerottini da lasciare in loco con aghi o con semi di vaccaria…) sul padiglione auricolare, impiegate allo scopo di agire su aspetti fisici, funzionali o mentali / emotivi che vanno oltre l’orecchio in sé.
Migliaia di anni di studio e pratica (i primi testi scritti della medicina cinese risalgono al IV secolo a.C.) hanno evidenziato come alcune aree del corpo riflettano in piccolo tutto l’essere umano: il piede, la mano, l’addome, il viso, l’orecchio…
La riflessologia auricolare in medicina cinese: a cosa serve?
L’utilizzo principale della riflessologia auricolare è quello di aiutare a migliorare il dolore, soprattutto se acuto. Questo è possibile perché sull’orecchio esistono zone corrispondenti a tutte le parti del corpo e altre che stimolano un’azione che la medicina occidentale definisce analgesica (secondo la medicina cinese, promuovono il movimento di qi e sangue e portano all’eliminazione dei blocchi).
La riflessologia auricolare è quindi molto utile in caso di:
- dolori da trauma (es. fratture, distorsioni, contusioni…): dal momento che non si può trattare la zona traumatizzata, agire da lontano è un’ottima idea
- dolori acuti su cui si sta già lavorando con altre tecniche: la stimolazione dell’orecchio serve da ulteriore supporto
- dolori cronici su cui si sta lavorando con altre tecniche o su cui è difficile ottenere risultati
Oltre a questo, la riflessologia auricolare può essere utilizzata anche per:
- lavorare sulle funzioni energetiche di organi e visceri, a supporto di trattamenti tuina o di agopuntura (ad esempio, disarmonie che danno origine a ciclo doloroso, problemi della menopausa, difficoltà di digestione…)
- lavorare sull’aspetto emotivo / mentale / psicologico (in medicina cinese, shen) in momenti di difficoltà e/o in abbinamento a trattamenti di medicina cinese o a percorsi di psicoterapia (due diversi ambiti, che non devono essere confusi!)
- aiutare la persona a perdere peso
- aiutare la persona a smettere di fumare
Queste ultime azioni sono possibili proprio perché la riflessologia auricolare lavora anche su aspetti energetici (funzioni di organi e visceri) e emotivi / mentali (shen): agendo su diversi piani in sinergia è possibile sostenere una persona in decisioni delicate e importanti come quelle di dimagrire e di smettere di fumare.
La riflessologia auricolare: come funziona?
Abbiamo detto finora che la riflessologia auricolare si basa sulla corrispondenza fra orecchio e corpo nella sua globalità: ma come funziona nella pratica?
Nel corso delle ricerche sull’orecchio, di cui parlerò dopo, sono state elaborate due diverse mappe:
- la mappa “di Nanchino”, la più diffusa, che riconosce nell’orecchio la forma di un feto a testa in giù
- la mappa “a spicchi”, che suddivide il padiglione dell’orecchio in diverse sezioni
Io vi parlerò della prima, che è quella che utilizzo nel mio lavoro di operatrice di medicina cinese.
Come si può vedere nelle immagini qui sotto, l’intero corpo umano è rappresentato sulla faccia anteriore del padiglione auricolare, in aree ben precise. All’interno di ogni area, esistono moltissime micro zone (che erroneamente vengono chiamati “punti”, ma in realtà hanno una superficie più grande salvo poche eccezioni) che corrispondono in dettaglio a parti anatomiche o funzioni.
Il lavoro dell’operatrice consiste nel selezionare le zone che servono per il trattamento del disequilibrio della persona e accoppiarle in modo da raggiungere lo scopo.
Ad esempio, se la persona ha male alla zona dorsale, verranno utilizzati l’area “zona dorsale” + due punti con azione specifica sul dolore (“shenmen” e “subcortex” o “sottocorticale”).
La selezione avviene in modo molto semplice: si palpa l’area corrispondente alla zona dorsale con uno strumento apposito (spesso definito “palpeur”) e si sceglie il punto più dolente. La stessa cosa si fa con l’area di shenmen, mentre subcortex è un punto specifico, che va solo localizzato.
Lo stesso procedimento si utilizza in tutti i casi in cui si applica la riflessologia auricolare:
- disequilibri funzionali: si seleziona il punto più dolente delle aree corrispondenti agli organi / visceri in disequilibrio e quello legato alla zona dove il disequilibrio si manifesta. Ad esempio, per un dolore mestruale da stasi di qi del fegato verranno utilizzati “fegato” e “utero”; se è presente anche tensione al seno premestruale, verrà aggiunto “torace”
- riequilibrio delle emozioni: si seleziona il punto più dolente dell’area di shenmen (che letteralmente significa “porta dello shen”, ossia della mente / psiche / emotività) e si aggiungono i punti più dolenti delle aree relative agli organi / visceri in disequilibrio
I “punti” possono essere stimolati con l’agopuntura (praticabile solo da medici) o con il massaggio durante un trattamento di tuina, ma nella maggior parte dei casi vengono utilizzati piccoli cerotti color carne che contengono un micro ago o un semino di una pianta chiamata vaccaria (che è liscio, rotondo, piccolo e molto duro) in modo che la persona possa proseguire il trattamento a casa in autonomia.
La riflessologia auricolare: come è nata?
I testi classici della medicina cinese spiegano come diversi meridiani arrivino all’orecchio e nel corso dei secoli alcuni autori (in particolare il famosissimo medico Sun Simiao, vissuto fra il VI e il VII secolo d.C.) hanno individuato punti dell’orecchio con azioni specifiche, ma non collegati ai meridiani.
La vera e propria riflessologia auricolare nasce però nel 1951 grazie al medico francese Paul Nogier. Il Dott. Nogier scoprì che nella zona di Lione (Francia) i medici tradizionali riuscivano a eliminare il dolore della sciatica cauterizzando un punto dell’orecchio.
Nogier iniziò a pensare a una relazione fra l’antelice (dove si rovava l’area tradizionalmente trattata) e la colonna vertebrale e da qui costruì una mappa (la prima versione è del 1957, con 40 punti), che rappresentava l’immagine di un feto a testa in giù.
Subito dopo la sua scoperta, anche la Cina iniziò a interessarsi a questo micro sistema: già nel 1959 cominciarono le sperimentazioni e attraverso lo studio di migliaia di casi si arrivò a perfezionare e ampliare la mappa di Nogier, con più di 100 diversi punti (43 dei quali sono stati standardizzati dall’OMS, l’Organizzazione Mondiale della Sanità).
La riflessologia auricolare in medicina cinese: a cosa prestare attenzione
La riflessologia auricolare può essere utilizzata in tutta sicurezza in quasi tutte le situazioni, ma ecco alcuni casi a cui prestare attenzione:
- donne in gravidanza: alcuni punti specifici sono controindicati perché possono stimolare il movimento del qi (“energia”) e del sangue a livello dell’utero, causando contrazioni o dilatazione del collo dell’utero
- persone che soffrono di mal di testa: l’utilizzo di punti collocati sulla testa è controindicato in alcuni quadri specifici
- presenza di alcune problematiche delle orecchie
Per questo motivo, è importante affidarsi a una/un professionista esperta/o in medicina cinese e in riflessologia auricolare, anche solo per apprendere correttamente come auto trattarsi a casa in autonomia.
L’utilizzo di farmaci cortisonici, di alcuni antidolorifici (es. nimesulide), di neurolettici o di benzodiazepine possono invece alterare la risposta alla palpazione (rendendo difficile la localizzazione dei punti) o alterare la reazione al trattamento (rendendolo meno efficace o non efficace).
Francesca Cassini
La medicina cinese al femminile
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