Diverse tecniche della medicina cinese, come il tuina (massaggio tradizionale), l’agopuntura e il qigong (“ginnastica” energetica), utilizzano i cosiddetti meridiani, la rete di canali energetici che percorre tutto il nostro corpo. Ma cosa sono di preciso i meridiani?
Questa è una delle domande che chi si avvicina alla medicina cinese (clienti, appassionati, studenti dei corsi professionalizzanti in cui insegno…) mi fa più spesso. Ciò che fa interrogare le persone su questo argomento è il fatto che se sezioniamo un corpo umano non troviamo strutture anatomiche corrispondenti ai meridiani. Quindi i meridiani sono un’invenzione?
Potrei rispondere con un’altra domanda: quando sezioniamo il cervello, vediamo i pensieri e le emozioni? NO… e quindi i pensieri e le emozioni sono un’invenzione?
Quello che voglio dirti con questo esempio è semplice: non tutto ciò che esiste è visibile sotto forma di struttura materiale. Esistono però altri modi per rilevare ciò che non è visibile fisicamente: dai suoi effetti o da quello che succede alle strutture materiali quando questo “qualcosa” entra in azione.
Ad esempio, anche se non possiamo vedere pensieri o emozioni sezionando il cervello, grazie alla risonanza magnetica possiamo vedere aumento o diminuzione dell’attività in determinate aree del cervello quando la persona è sottoposta a stimoli che ne attivano pensieri o emozioni.
Lo stesso vale per i meridiani, che non sono strutture anatomiche, ma funzionali. Possiamo quindi studiarli e conoscerli in base ai loro effetti (quello che fa la medicina cinese da circa tremila anni) oppure utilizzare esami per capire cosa succede alle strutture anatomiche quando tiriamo in ballo i meridiani.
In questo articolo ti parlerò di entrambe queste vie.
Cosa sono i meridiani?
Se vogliamo dare una definizione dei meridiani o canali delle medicina cinese, possiamo dire che sono le vie preferenziali di scorrimento di Qi (“energia”) e Sangue, quindi di nutrimento e informazioni.
Questa rete attraversa il nostro corpo non solo longitudinalmente (meridiani principali e straordinari, che hanno punti propri sulla superficie del corpo), ma anche trasversalmente e nel senso della profondità: collegano quindi tutte le parti e le aree del corpo con il “cuore energetico” dell’essere umano, ossia gli organi e i visceri che si occupano di produzione e distribuzione delle sostanze indispensabili alla vita, portando nutrimento, informazioni, messaggi, calore, umidificazione, attivazione e protezione ovunque sia necessario.
I punti dei meridiani, quelli utilizzati da tuina, agopuntura e shiatsu, sono una sorta di “interfaccia” attraverso la quale possiamo comunicare con il nostro organismo, dialogando sia con la struttura materiale/fisica che con quella funzionale (es. funzionamento energetico di organi e visceri) e con quella “sottile” (emozioni, pensieri, sentimenti…).
Lavorare sui punti e sui meridiani, quindi, è un modo per entrare in comunicazione con l’intero organismo, indirizzando i movimenti di qi e sangue, interagendo con le funzioni energetiche di organi e visceri e dialogando con la nostra componente mentale / psicologica / emotiva.

Il punto PC6
Esperimenti e prospettive sulla natura dei canali
È possibile tracciare delle corrispondenze fra l’idea di meridiani e punti che fa parte della medicina cinese da più di 2000 anni e la moderna anatomia e fisiologia occidentale? A questo tema sono stati dedicati moltissimi studi, la maggior parte dei quali ha portato alla conclusione che punti e meridiani sono strutturalmente e funzionalmente un po’ diversi dal resto dei tessuti limitrofi.
Uno degli studi più interessanti è quello del 1999 di Giovanardi et al., basato sull’iniezione di un tracciante radioattivo (tecnezio) in un punto di agopuntura e in un punto in cui non passava alcun meridiano. Nel primo caso, il tracciante di propagava in modo lineare lungo il canale interessato, secondo il tragitto previsto dalla medicina cinese. Nel secondo caso invece il liquido ristagnava localmente, senza prendere alcuna direzione.
Anche se questo esperimento non spiega cosa siano i meridiani, ci dimostra come si tratti di strutture che agevolano il movimento di tutto ciò che è in contatto con loro lungo linee ben precise, veicolando quindi informazioni, messaggi, energia, nutrimento (clicca qui per scaricare il PDF con la relazione su questo studio).
Un esperimento molto simile e con gli stessi risultati era già stato fatto anche da Darras et al. negli USA nel 1992 e da Tiberiu et al. nel 1981.
In uno studio del 2013 invece i ricercatori hanno utilizzato un microsensore amperometrico di ossigeno per rilevare variazioni nella pressione dell’ossigeno in diverse zone della parte palmare del polso, concludendo che la pressione parziale dell’ossigeno era significativamente più alta nei punti di agopuntura. In questa immagine, tratta dallo studio, si può vedere come le zone con la pressione parziale più elevata (rosso, arancione e giallo) corrispondano ai punti dell’agopuntura.
(Chi volesse avere informazioni più approfondite sulle ricerche e sulla bibliografia, può consultare questo articolo in inglese)
L’idea generale è, quindi, che i meridiani e i loro punti debbano la loro capacità di trasmettere messaggi e far circolare sostanze all’essere situati in aree con strutture vascolari speciali e caratterizzate da un tessuto maggiormente in grado di trasmettere gli stimoli. Queste caratteristiche permettono loro di fare da interfaccia per la comunicazione con il nostro “sistema corpo-mente” e di essere di conseguenza utilizzati per fornire a questo sistema le indicazioni su come riequilibrare ciò che non va al suo interno, come fa la medicina cinese
Francesca Cassini
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