Nel nostro mondo occidentale contemporaneo, che esalta la positività e la produttività come massimi valori, i momenti di sconforto non sono i benvenuti… al contrario, i momenti bui in medicina cinese sono il presupposto per la nostra crescita e la nostra evoluzione.
Perché questa differenza così grande? Come ci può aiutare la medicina cinese a cambiare la nostra visione? Quali sono le tecniche più adatte a sostenerci nel superarli?
I momenti bui in medicina cinese: non esiste lo yang senza lo yin
La grande differenza fra la nostra visione e quella cinese sta nel fatto che in Occidente siamo abituati a separare le cose in categorie nette e incomunicabili, legate a un valore morale o assoluto. In Oriente invece il mondo viene osservato dal punto di vista della correlazione: si cercano cioè le relazioni e non le opposizioni fra le cose.
L’emblema di questo pensiero è il concetto di yin e yang, rappresentato dall’immagine qui sotto.

Yin e yang
Secondo il pensiero cinese, tutto ciò che esiste rientra in una di queste categorie:
- yang: tutto ciò che è luminoso, caldo, attivo, in espansione, in ascesa, che trasforma, che cambia…
- yin: tutto ciò che è buio, freddo, ricettivo, in condensazione, in discesa, che radica, che consolida…
Per approfondire questo argomento, leggi il mio articolo Yin e yang: alle radici della medicina cinese.
Il punto fondamentale però è che rispetto a queste categorie non c’è nessun giudizio di valore:
- yin e yang sono due polarità dell’esistenza, che si alternano in modo ciclico (vedi giorno / notte, estate / inverno, ciclo delle piante, ciclo dell’acqua…)
- non è più “giusto” essere yin o essere yang, perché dipende dalle circostanze, da ciò con cui siamo in relazione, dal momento del ciclo
- niente è yin o yang in modo assoluto, ma solo in relazione a qualcos’altro: la luna è yin rispetto al sole (che è più caldo e luminoso / yang), ma è yang rispetto alle stelle (più piccole, fioche, fredde / yin) che a loro volta sono yang rispetto al buio della notte (yin)
Se pensiamo alla nostra vita, quindi, i nostri momenti bui in medicina cinese non sono visti come un qualcosa di negativo, ma semplicemente come un periodo che appartiene a una polarità diversa rispetto a quelli più “luminosi”.
Sono quindi accettabili e fanno parte di noi così come i momenti più attivi e dinamici e come questi ultimi contengono informazioni su chi siamo, su quali sono le nostre risorse, su quali sono i cambiamenti che possiamo fare per avvicinarci a un maggior equilibrio fra yin e yang, fra essere attive ed essere ricettive.
Guardare ai nostri momenti bui in medicina cinese ci permette di eliminare il giudizio su noi stesse, che ci affossa ulteriormente perché ci colpevolizziamo per lasciarci andare a momenti così “negativi”.
I momenti bui in medicina cinese: tutto è ciclico, anche la psiche
Yin e yang come dicevamo sopra sono due polarità che si alternano in modo ciclico. Di più: secondo la medicina cinese il massimo dello yin si trasforma gradualmente in yang, mentre il massimo dello yang si trasforma gradualmente in yin.
Se pensiamo all’andamento delle stagioni, all’astronomia o ai cicli della natura questo concetto diventa subito chiarissimo. Ad esempio, il mezzogiorno è il momento più yang della giornata: il sole è nel punto più alto del suo percorso in cielo, i suoi raggi sono più caldi, la luce è più forte, tutto è più attivo. Da mezzogiorno e un secondo però stiamo già progredendo verso la mezzanotte, il momento più yin della giornata: il sole comincia a discendere, i suoi raggi si attenuano, ecc.
La stessa cosa succede nell’essere umano:
- il nostro qi (“energia”) cambia direzione, distribuzione e capacità di reazione in base al ciclo delle stagioni (ne ho parlato nel mio articolo Mangiare seguendo le stagioni per ritrovare il benessere): è più semplice essere attive e solari d’estate che d’inverno, ad esempio
- il nostro ciclo mestruale è composto di quattro fasi, che si ripetono in modo ciclico per ogni mese femminile (mese lunare). Ognuna delle fasi esprime caratteristiche più yin (ad esempio, la fase mestruale) o più yang (ad esempio, la fase post ovulatoria) che ci influenzano a livello fisico, funzionale e mentale / psicologico / emotivo (in medicina cinese, shen).
La nostra psiche non fa eccezione: vive cicli come tutto il resto di noi e come la natura. Secondo la medicina cinese, quindi, è naturale che a fasi più yang (attive, produttive, trasformative) facciano seguito fasi più yin, in cui l’umore basso, l’attenzione è rivolta principalmente al nostro interno, i pensieri sono meno luminosi, siamo più statiche e “conservative” e non riusciamo a produrre come ci viene richiesto dalla società.
Questi momenti bui in medicina cinese sono semplicemente una fase di preparazione per una successiva trasformazione, di raccolta e concentrazione delle energie prima del loro utilizzo, di ascolto di noi stesse prima di rivolgerci al mondo.
Perché allora ci sembra così difficile uscirne? Perché non li consideriamo un passaggio fisiologico, necessario per proseguire nella nostra evoluzione emotiva, ma li combattiamo con tutte le nostre forze.
Così facendo non ascoltiamo noi stesse e le nostre necessità e non impariamo niente di nuovo su di noi e sul mondo… ci ritroviamo qundi a passare al successivo momento yang senza essere cambiate, senza aver compiuto quella trasformazione che sarebbe stata possibile.
La nostra cultura ci ha insegnato ad essere sempre combattive: lo yin e lo yang ci insegnano che c’è un momento per agire e uno per essere ricettive.
I momenti bui come ascolto di sé
Usiamo i momenti bui per metterci veramente in ascolto di noi stesse, per capire cos’ha da insegnarci quel passaggio attraverso la polarità yin:
- imparare a valutare in modo attento le nostre energie
- smetterla di voler essere sempre attive al 100% e di usare più qi (“energia” mentale e fisica) di quanto ne abbiamo a disposizione
- rallentare il ritmo
- imparare a conoscerci nel profondo
- capire cosa veramente “accende” le nostre energie e cosa invece le “spegne” (attività, modalità di relazione, persone, luoghi…)
- prenderci del tempo per ascoltare il nostro interno e non prestare solo attenzione all’esterno (mondo)
- conoscere veramente i nostri ritmi, al di là di quelli che ci sono imposti
- imparare a riservare del tempo a noi stesse, per un’attività (di qualunque tipo) che sia solo nostra, che ci nutra nel profondo
- dormire, riposare, oziare: non solo leciti, ma indispensabili
Se iniziamo a osservare i nostri momenti bui in medicina cinese ci accorgeremo che abbiamo tanto da imparare e ne usciremo trasformate. Il buio smetterà di essere solo pesantezza, stasi, difficoltà per diventare anche nutrimento, riposo, sostegno alle nostre forze, conoscenza profonda di chi siamo.
Prendere contatto con noi stesse per far tesoro dei nostri momenti bui
Passare da una visione negativa dei momenti bui a una positiva non è facile, perché siamo così “imbevute” di questa idea a livello culturale che anche inconsciamente facciamo fatica a liberartene.
Personalmente ti posso dare due consigli, che sono complementari e non alternativi a strade diverse (come la psicoterapia o la mindfulness).
Conoscere la ciclicità del ciclo mestruale
Come accennavo sopra, il ciclo mestruale è proprio l’incarnazione del susseguirsi e del trasformarsi dello yin e dello yang: anche se magari non ti osservi particolarmente, avrai notato che ogni mese hai momenti più attivi e altri in cui ti senti più stanca, con umore spento o con pensieri “negativi”.
Prendere contatto con la nostra ciclicità femminile è il modo migliore per fare pace con l’idea di avere fasi diverse, che si susseguono fisiologicamente e per imparare a sfruttarne le diverse proprietà e caratteristiche per stare bene e per crescere.
Il primo passo può essere quello di leggere i miei articoli dedicati all’argomento: inizia da Ciclo mestruale in medicina cinese: una prospettiva olistica e all’interno troverai i link ai post di approfondimento sulle singoli fasi del ciclo e sulle loro dinamiche.
Se vuoi andare più a fondo nell’argomento e scoprirne i risvolti pratici, da integrare nella tua vita, iscriviti al webinar “Il ciclo delle trasformazioni”, dedicato alle quattro fasi del ciclo mestruale in medicina cinese.
Imparare ad ascoltare il tuo corpo e i suoi messaggi
Uno dei motivi per cui conosciamo così poco gli aspetti ciclici della nostra vita è che non ci è mai stato insegnato ad ascoltare il nostro corpo, a osservarne cambiamenti e trasformazioni e a seguirli.
Molto spesso non sappiamo veramente cosa sta succedendo al nostro corpo, tanto che molte volte sentiamo dolore solo in alcune zone e non in altre, non ci rendiamo conto della nostra postura o non vediamo tensioni fisiche che per un osservatore esterno saltano agli occhi.
La medicina cinese ha al suo interno una tecnica che è particolarmente adatta a farci prendere maggior contatto con il nostro corpo: il tuina, che integra al suo interno tecniche di massaggio utilizzate da millenni con il lavoro sui meridiani e sui punti dell’agopuntura, fatto con le mani e non con gli aghi.
Il tuina aiuta a prendere contatto con il proprio corpo, anche perché è basato sulla comunicazione fra operatrice e ricevente rispetto a sensazioni e reazioni, che sono anche la chiave per attivare le funzioni dei punti di agopuntura. Ti spiego meglio di che cosa si tratta nel mio articolo Che cos’è il massaggio tuina e perché può migliorare la tua vita
Francesca Cassini
La medicina cinese al femminile