Da quando lavoro con la medicina cinese al femminile, ho conosciuto moltissime donne inserite in percorsi di vita diversi, ma accomunate da una stessa cosa: una gravidanza che tarda ad arrivare rispetto ai desideri della coppia.
La ricerca di una gravidanza può essere un momento molto stressante, soprattutto per noi donne. Per ogni mese che passa senza “buone notizie”, non c’è soltanto la frustrazione del desiderio di diventare genitori, che coinvolge anche il compagno.
Il fatto che il concepimento debba avvenire nel nostro corpo nel 90% dei casi ci fa avere la sensazione che il mancato successo dipenda soprattutto da noi: siamo sbagliate, non funzioniamo, abbiamo la sensazione di essere “rotte”, incomplete.
Oggi non voglio parlare di come la medicina cinese possa valutare le difficoltà di concepimento (ma se vuoi avere un’idea per lo meno della parte che riguarda noi donne puoi leggere i due articoli che ho scritto sull’argomento, partendo da Sostenere il concepimento con la medicina cinese: come?).
Voglio dedicarmi invece a un aspetto così sottovalutato in questi frangenti: il benessere e la serenità di chi sta cercando una gravidanza che per il momento non arriva.
Quando la gravidanza tarda ad arrivare: il rifiuto per la ciclicità
Quello che accomuna molte delle mie clienti che si trovano in questa situazione è l’insieme di frustrazione, disappunto, tristezza e rabbia all’arrivo di ogni mestruazione.
Ogni donna è diversa e quindi queste emozioni non sono identiche per tutte: c’è chi le sente prepotentemente, chi si rende conto di sentirle in sordina, chi invece le sopprime sotto una cappa di razionalità, chi considera ogni mestruazione un lutto.
Sicuramente però quando ci si incammina sulla strada che vorremmo portasse a una gravidanza l’arrivo delle mestruazioni non è il benvenuto. Questo spinge ad allontanarsi dalla propria ciclicità, a desiderare di non viverla più, perché in un certo senso ogni mestruazione è una sconfitta, un fallimento.
Se hai letto il mio articolo sulla fase mestruale sai quanto invece questa sia importante per il nostro benessere sia fisico che mentale / psicologico / emotivo. La mestruazione è un momento in cui lasciamo andare tutto quello che non ci serve più:
- il Sangue che non è stato usato per nutrire un eventuale embrione
- le emozioni accumulate durante il mese (per saperne di più sul legame fra emozioni e sangue mestruale, leggi il mio articolo Sangue mestruale ed emozioni: come le mestruazioni aiutano il nostro equilibrio)
Anche se stai cercando una gravidanza che tarda ad arrivare, ti consiglio di recuperare proprio questa dimensione e questo significato della mestruazione:
- è un momento in un lasciare andare anche la frustrazione, la rabbia, la tristezza, la fatica della ricerca, l’impegno che ci metti
- è un momento di “reset”: senti dentro di te che il flusso mestruale ti dà la possibilità di ricominciare da capo e di rinnovarti per prepararti di nuovo ad accogliere una vita
La fase mestruale ci insegna a lasciare andare e a godere della possibilità di un nuovo inizio: focalizzarci su questi due aspetti aiuta moltissimo a gestire e liberare la tensione emotiva legata alla ricerca di una gravidanza.
Quando la gravidanza tarda ad arrivare: ricostruire il contatto con il corpo
L’altro tratto che accomuna molte delle mie clienti è una perdita di contatto con il corpo, che ovviamente può essere più o meno sfumata.
Quando cerchiamo una gravidanza che tarda ad arrivare, spesso la nostra attenzione (e la nostra intenzione, in cinese yi 意) è focalizzata solo sulla pancia, sull’utero. In questo modo, si rischia di perdere contatto con tutto il resto e di non sapere “come stiano” tutte le altre parti del nostro corpo.
Soprattutto per chi segue un percorso di fecondazione assistita, che porta in ambienti ospedalieri in cui il paradigma con cui si guarda alla donna è quello della terapia (“hai qualcosa che non va”) e della cura (“ora provo ad aggiustarti”), la sensazione di essere rotte può essere molto forte. Non dimenticherò mai l’email di una ragazza che segue il mio blog e che mi ha scritto dicendo che dopo tutti i controlli medici e i farmaci presi ormai sapeva di essere “guasta”…
Ecco, quello che vorrei dire a tutte le donne in questa situazione è che nessuna è “guasta”. Il nostro corpo è un sistema meraviglioso che a volte ha bisogno di ritrovare il suo equilibrio, ma è sempre e comunque da onorare, da rispettare, da guardare con meraviglia.
In questi casi è veramente importante lavorare con tecniche manuali (ad esempio il tuina, massaggio tradizionale della medicina cinese oppure l’automassaggio) per riportare l’attenzione sul corpo, sulle sensazioni, sulle tensioni che ci sono e di cui non ci si accorge perché l’intenzione è solo rivolta all’utero, ma anche sul riprendere contatto con le proprie capacità e con il benessere che il nostro corpo ci può far provare.
Visto che percepiamo le emozioni con il corpo e non con la mente, il lavoro sul corpo è importantissimo anche per prendere maggiore contatto con le nostre emozioni.
Se la gravidanza per ora non arriva, ritorniamo a noi stesse
Il punto chiave quindi è solo uno: se la gravidanza tarda ad arrivare, dobbiamo ripartire innanzi tutto da noi stesse. Non solo perché essere più rilassate e libere da pensieri è d’aiuto al concepimento (leggi il mio articolo Cuore e Utero: quando il vuoto si riempie di vita), ma anche e soprattutto perché quello che importa davvero è il nostro benessere.
Spesso quando siamo alla ricerca di una gravidanza, noi donne passiamo sopra a tutto: i dolori mestruali che abbiamo da una vita e che tutti ci dicono essere normali (ma no, non lo sono!), l’assunzione di ormoni che spesso peggiorano la nostra sindrome premestruale o ci fanno avere pancia e seno duri e gonfi per 10-15 giorni al mese, i rapporti “a comando” (tipicamente un giorno sì e uno no) in base al periodo della nostra ovulazione naturale o stimolata…
Tutti i nostri altri problemi passano in secondo piano e nessuno sembra preoccuparsi se abbiamo mal di testa, mal di stomaco, disturbi dell’intestino, sonno non riposante, stanchezza o dolori muscolari.
La buona notizia è questa: possiamo preoccuparcene noi.
Qualunque sia il percorso in cui sei inserita (ricerca con rapporti non protetti, stimolazione ormonale per indurre un’ovulazione assente, inseminazione artificiale, fecondazione in vitro e impianto…) prenderti cura di te, personalmente, è la prima cosa.
Questo significa ritagliarti tempi e spazi in cui non sei “una futura mamma che non riesce ad avere un bambino” (pensiero che spesso è costantemente in background nella nostra testa), ma in cui sei semplicemente tu, con quello che ami fare e con i diritto di farlo a prescindere da tutto il resto.
Tempi e spazi in cui ti prendi cura del tuo corpo e del tuo equilibro fisico, funzionale, emotivo e non solo “per rimanere incinta”, ma per stare bene tu.
In questo ti può essere d’aiuto il percorso individuale on line “Ciclicità felice”, che parte proprio dall’ascolto e dall’osservazione dei segnali del tuo equilibrio e del tuo corpo, per arrivare a un percorso personalizzato che ti aiuti a recuperare la gioia di prenderti cura di te stessa con strumenti semplici e quotidiani, mirati ai tuoi disequilibri e alle tue necessità e che ti porti un passo alla volta verso una ciclicità più leggera, felice, libera ed equilibrata.
Per lo stesso motivo, ti consiglio anche di pensare a pratiche come il qigong, lo yoga, la mindfulness, le classi di esercizi di bioenergetica che rafforzano il legame mente-corpo e ti aiutano a essere più radicata nel presente e nella bellezza di essere viva nel tuo corpo.
Tutto quello che può aiutarti a recuperare questa gioia è il benvenuto!
Francesca Cassini
La medicina cinese al femminile