Inverno. Per molte di noi questo è il periodo più faticoso dell’anno: le ore di luce sono poche, la temperatura è bassa, quasi dappertutto le giornate di sole lasciano il passo a pioggia, nebbia, nuvole o neve. Trascorriamo la maggior parte del tempo al chiuso, in compagnia della luce artificiale, avvolte nei maglioni, mentre gli spostamenti spesso sono resi più complicati dal traffico, dai tanti impegni delle nostre giornate e delle condizioni meteo avverse.
Insomma, l’inverno ci sembra nella maggior parte dei casi una stagione da far trascorrere il prima possibile, per tornare alla luce, all’aria aperta, alla leggerezza del vestirsi meno e dell’avere meno impegni e meno pensieri.
La medicina cinese, però, ci offre un altro sguardo, che ci può essere utile per affrontare la “brutta stagione” con meno insofferenza.
Inverno: il seme sotto la neve
Secondo la medicina cinese, l’ inverno è legato all’elemento Acqua, il più yin fra i cinque elementi. Yin significa anche, fra le altre cose, buio, quiete, riposo, freddo (la notte infatti è il momento più yin della giornata), interno, profondità, qualcosa che è nascosto e non visibile.
In inverno l’acqua congela e tende a scendere nelle profondità della terra, dove porta avanti un lavoro nascosto e poco evidente di umidificazione profonda.
Allo stesso modo, sotto la coltre della terra riposano i semi, che contengono dentro di sé il potenziale per diventare una pianta.
Per la medicina cinese, il seme è l’emblema della massima potenzialità: contiene al suo interno il progetto, il materiale e l’energia per dare vita a un qualcosa di molto più grande: albero, fiore, cespuglio, pianta dell’orto… Il seme è il potenziale che aspetta solo il momento e le condizioni giuste per germogliare e tiene racchiuso dentro di sé, silenziosamente e in modo invisibile, il massimo dell’energia possibile.
L’inverno in medicina cinese è proprio questo, ossia il momento in cui cercare e trovare dentro di sé il proprio nocciolo di potenziale (a tutti i livelli: fisico, funzionale e mentale / psicologico / emotivo) e prendersene cura, mentre nel silenzio e nel profondo movimenta tutte le sue energie per prepararsi a germogliare a primavera e a dare frutto in estate.
Questo è un processo che richiede introspezione, attenzione, sguardo volto verso le nostre profondità, quiete, a volte silenzio: condizioni che non siamo abituate a ricercare, spinte dal ritmo frenetico della nostra società e della nostra quotidianità.
Proteggere il nostro seme nel cuore dell’inverno
Certamente è difficile (a volte impensabile) rivoluzionare il nostro modo di vivere, ma a volte basta poco: ritagliarsi 10 minuti al giorno in cui sottrarsi agli stimoli esterni e ascoltare le emozioni che emergono dalle nostre profondità, approfittare di un viaggio in autobus o in treno per posare il cellulare o il libro e sentirci libere di concentrarci sui pensieri per cui non abbiamo mai tempo, iniziare finalmente quel corso di yoga che rimandiamo da tempo, regalarci una breve passeggiata lontano dai rumori del traffico, sederci comode nella quiete della nostra casa (magari mentre tutti dormono…?) e posare le mani sulla pancia, ascoltando il ritmo del nostro respiro, sperimentare per la prima volta un incontro di meditazione…
Un altro modo per aiutare questo processo di conservazione nelle profondità della nostra energia è attraverso l’alimentazione: secondo la medicina cinese, infatti, tutti gli alimenti che crescono nelle profondità della terra o che sono custoditi in un guscio duro stimolano il nostro Qi (“energia”) a compiere un movimento di interiorizzazione e conservazione.
L’inverno è quindi il momento adatto per aggiungere alla propria cucina i tuberi e le radici (patate classiche e americane, scorzonera, barbabietola rossa, rapa…), la frutta in guscio (mandorle, noci, nocciole…), i legumi (che stanno nel baccello: fagioli, ceci…), le conchiglie (vongole, cozze, arselle…).

Il meridiano del Rene
Inverno e organi: il Rene
In base alle corrispondenze del sistema dei cinque elementi, la stagione invernale è legata all’organo Rene, che per la medicina cinese è la base del nostro metabolismo e il custode delle nostre energie più profonde: fra tutti gli organi, è quello che più si occupa di tesaurizzare e custodire il profondità il nostro Qi (“energia”) originario, ossia quello da cui attingiamo l’energia di base per tutti i processi legati alla sopravvivenza.
Per chi già conosce la medicina cinese, quindi, l’inverno è un ottimo momento per sostenere il Qi del Rene: un buon metodo è quello di trattare il decorso del suo canale dal piede al ginocchio in tonificazione, ad esempio con una manovra di spinta e scorrimento lineare (profonda ma delicata) dalla periferia verso il centro – in cinese, tuifa. Un punto utile da trattare sempre in tonificazione è KI3, che sostiene Qi, Yin e Yang del Rene.

KI3 – stimolazione
Se il nostro problema principale è la freddolosità, accompagnata da stanchezza, indolenzimento lombare e urine chiare e frequenti, possiamo trattare KI3 con moxa in tonificazione: questo è un consiglio rivolto a chi già studia medicina cinese e, quindi, padroneggia almeno le basi della moxibustione.
Se invece sei una neofita, puoi leggere il mio articolo La moxibustione per il mantenimento del benessere per capire che cos’è la moxa.
Perché di inverno si urina di più?
A proposito di urine, abbiamo tutte notato che in inverno sentiamo più di frequente lo stimolo a fare la pipì. Secondo la fisiologia medica, questo è dovuto al fatto che sudiamo meno e, quindi, i liquidi vengono eliminati soprattutto attraverso le urine.
Anche la medicina cinese ha una sua spiegazione, che si basa come sempre sul concetto di relazione fra il microcosmo (l’essere umano) e il macrocosmo (il mondo naturale).
L’inverno, infatti, è collegato al Rene, che è particolarmente sensibile al Qi (“energia”) di questa stagione e, in particolare, al fattore climatico associato: il Freddo.
Quando il sistema funzionale del Rene viene stimolato dal Freddo, reagisce attivandosi particolarmente e, quindi, il risultato è una maggior produzione di urina. Questo infatti non accade solo d’inverno, ma in qualsiasi momento dell’anno entriamo in contatto anche brevemente con un ambiente freddo o con una superficie fredda.
Se si soffre già di urine abbondanti o di difficoltà a trattenere le urine, quindi, l’inverno è sicuramente una stagione che mette in difficoltà: è una buona idea rivolgersi alla medicina cinese per dare al proprio rene il sostegno necessario a far fronte allo stimolo del freddo e prenotare alcuni trattamenti volti a consolidarne il Qi e lo Yang per ridurre i disturbi collegati alla sfera urinaria.
Se vuoi sfruttare l’energia dell’inverno per iniziare un percorso di riequilibrio delle disarmonie che ti impediscono di vivere in serenità la tua ciclicità femminile (dalla prima mestruazione alla menopausa), leggi di più sul mio percorso “Ciclicità felice”.
Per andare in profondità e lavorare sulle tue radici, iscriviti al seminario on line “Utero Straordinario”.
Francesca Cassini
La medicina cinese al femminile